Abbiamo già parlato dell’importanza del backup, ora analizzeremo con quali strumenti possiamo salvare i dati nei nostri PC.

A) Su periferica esterna  (Hard Disk, Pen drive, Cd, ecc.)

E’ il tipo di backup più semplice e pratico ma il meno sicuro anche se protegge in caso di crash del sistema,  guasto del disco del PC e corruzione dei dati.

  • È vincolato all’utente che spesso non salva i dati con una frequenza adeguata

Anche utilizzando appositi software per farli eseguire in automatico, generalmente l’utente non controlla l’esito del processo di backup (perché non ha tempo, non è in grado, non si ricorda, ecc)

  • Non protegge dai nuovi virus più evoluti, i cosiddetti ransomware, che criptano tutti i dati del PC rendendoli inaccessibili.

Un virus del genere è in grado di intaccare anche i dispositivi esterni collegati al PC, per cui anche il disco su cui stiamo facendo i backup! L’unico sistema per evitare questo rischio è quello di scollegare il dispositivo esterno appena concluso il backup e ricollegarlo per il backup successivo ma è un altro elemento che limita la praticità di questo sistema.

  • In un ufficio sono presenti più di un computer, per poter fare il backup di tutti quanti bisogna  spostare la periferica esterna di backup da un PC all’altro

Ancora una volta un’operazione troppo vincolata alle buone pratiche dell’utente e pertanto destinata a non essere sicura.

  • In caso di eventi non controllabili quali furto, incendio, allagamento, terremoto ed altre calamità, essendo il disco di backup situato in prossimità del PC è facile che anch’esso subisca la stessa sorte.

Anche in questo caso, per evitare il problema, bisognerebbe custodire il dispositivo in altro luogo per limitare i rischi, ma è un ulteriore fattore di criticità.

  • In ultimo teniamo anche conto della mole dei dati CD e Pen drive hanno una capacità limitata rispetto ad un Hard Disk esterno.
Il costo di un disco esterno da 1Tb è di circa 70-80 euro

B) Su periferica di rete NAS

L’utilizzo di un disco di rete NAS (Network Attached Storage, una specie di piccolo server di dimensioni molto contenute al cui interno sono contenuti uno o più hard disk) permette di superare alcune criticità evidenziate con il salvataggio su disco esterno.

  •  Essendo collegato alla rete, è possibile eseguire contemporaneamente backup da tutti i PC senza dover spostare la periferica da uno all’altro.
  • Inoltre, si possono eseguire i backup utilizzando il protocollo FTP  che evita di dover rendere “visibile” il contenuto del NAS dal proprio PC.

In termini pratici questo significa che in caso di attacco da virus ransomware, il NAS ne risulterà immune per cui si avrà piena disponibilità dei dati di backup che potranno essere ripristinati senza problemi.

  • Altra caratteristica interessante dei NAS è che possono essere costituiti da più dischi, esistono Nas da 2, 4, 8 alloggiamenti fino ad arrivare a strumenti più professionali (pensati per le aziende di grandi dimensioni) dove l’espandibilità è pressoché infinità.

Questo consente di  incrementare  lo spazio semplicemente aggiungendo un disco al suo interno, senza dover acquistare un nuovo Nas.

  • Si possono configurare i dischi in RAID, un sistema che aumenta la protezione.

In caso di guasto di uno degli hard disk all’interno del Nas, i nostri dati sono replicati nell’altro o negli altri dischi del Nas prevenendone la perdita.

Il costo di un buon NAS varia a seconda delle funzionalità offerte e dello spazio di immagazzinamento necessario.

Si parte da 200-250 Euro

C) Su Cloud

E’ un metodo che sta cominciando a prendere piede grazie alla maggiore velocità delle connessioni internet e al calo dei prezzi di affitto di spazio disco su cloud.

Alcuni di voi conosceranno già dei servizi cloud molto diffusi come Dropbox, Onedrive, Google Drive, ecc. utilizzati per lo più per condividere i dati con altre persone o ad esempio tra il PC di casa e il PC dell’ufficio.

  • Il backup su cloud si rifà allo stesso sistema di archiviazione ma con una finalità diversa, quella appunto di salvare i propri dati in un posto esterno all’azienda (parliamo di enormi data center ospitati in qualche paese europeo).

Lo scopo di questo tipo di backup è quello di prevenire perdite di dati anche in caso di eventi incontrollabili e calamità, quali furti, incendi, allagamenti, terremoti, ecc.

  • I servizi professionali di backup su cloud garantiscono il trasferimento dei dati in modalità protetta e crittografata e secondo le direttive europee e normative nazionali in materia di privacy e protezione dei dati personali.

Non è esente comunque da controindicazioni che non vanno sottovalutate. Intanto i dati non sono fisicamente a propria disposizione e un loro ripristino in seguito a perdita risulterà essere più macchinoso e lungo. Inoltre, dal momento che il costo dello spazio su disco in cloud è sensibilmente più alto di quello su unità fisiche (disco esterno o Nas che sia) e che assorbe un buon quantitativo di banda internet per poter essere eseguito.

Solitamente su cloud si effettua il backup non di tutti i dati ma solo di quelli più importanti e mantenendone una singola copia, mentre in locale è possibile anche attuare strategie differenti quali ad esempio fare più copie complete di dati per recuperare versioni di file più vecchie, creare immagini di sistema che consentono un più facile ripristino in caso di crash del PC, ecc.

  • Il backup su cloud prevede il pagamento di canoni mensili o annuali che comprendono sia lo spazio di archiviazione richiesto che il software per effettuare il backup e si parte da circa 100 euro all’anno per qualche decina di Gb.

Mediante opportuni strumenti è possibile anche risparmiare affittando solamente lo spazio di archiviazione delegando a software più tradizionali il compito di sincronizzare i dati di backup conservati in locale con lo spazio cloud.

Per informazioni su prezzi e modalità.

In generale una buona strategia di backup prevede la combinazione di più metodi tra quelli esposti, ma ovviamente va analizzato caso per caso per trovare la soluzione che ottimizzi costi, prestazioni e soprattutto sicurezza dei propri dati.

Bisogna porsi alcune domande e in base alle risposte si potrà capire meglio quale strategia di backup adottare:

  • Quali sono i dati importanti che non posso permettermi di perdere?
  • Sto facendo il backup dei miei dati? Con quale metodo? Con quale frequenza?
  • Sto controllando che i miei backup vadano a buon fine?
  • Ho mai avuto l’esigenza di dover ripristinare dei dati da un backup? Ho mai provato a simulare un recupero dei dati?

Abbiamo visto quali strumenti hardware utilizzare, nel prossimo approfondimento andremo ad analizzare alcuni strumenti software a nostra disposizione per fare il backup dei dati.

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